Pubblico nuovamente il testo di una lettera che scrissi a una lettrice del blog desiderosa di appartenere tutta a Gesù buono.
Carissima sorella in Cristo,
Carissima sorella in Cristo,
sono contento di leggere nelle tue lettere vocazionali dei bellissimi sentimenti d'amore per Gesù buono. Non mi scandalizza affatto il tuo linguaggio tipico di una persona innamorata, poiché anche Santa Teresa di Lisieux quando era nel mondo si considerava fidanzata di Gesù e utilizzava un gergo simile. Anche la Sacra Scrittura nel Cantico dei Cantici utilizza frasi d'amore tipiche degli sposi.
Chissà quante giovani ragazze della tua età attualmente sono schiave dei falsi amori della terra, cioè quelli fondati sul peccato. Quanto vorrei che queste persone potessero leggere le tue lettere! Magari qualcuna di loro abbandonerebbe la triste vita vissuta lontano Dio, e come una pecorella smarrita si lascerebbe volentieri prendere sulle spalle dal Buon Pastore. Il Signore ti ha fatto una grazia enorme facendoti sentire il desiderio di donare la vita a Lui. Che cosa potresti desiderare di meglio? Chi ha Dio ha tutto, e chi non ha Dio non ha nulla.
Sono felice di sapere che per amore di Gesù sei disposta a sopportare le avversità che tenteranno di ostacolare la tua vocazione. Militia est vita hominis super terram (Iob 7,1). Mi piace vedere nei cristiani lo spirito combattentistico, poiché la vita è un continuo combattimento spirituale, e senza lo spirito del valoroso combattente si finisce per soccombere. Sant'Alfonso Maria de Liguori diceva che i genitori spesso sono i peggiori nemici della vocazione dei figli, per questo motivo non bisogna confidare a parenti e ad amici il desiderio di abbracciare la vita religiosa. Preghiamo per la tua mamma affinché capisca che è un errore per un genitore distogliere i figli dalla vocazione. La nostra felicità consiste nell'uniformarci alla volontà di Dio, e se Lui ti vuole tutta per sé, chi siamo noi per ribellarci alla Sua volontà?
Su questa terra nessuno conosce la tua anima meglio del tuo padre spirituale, il quale ha accolto con gioia il tuo desiderio di consacrarti a Dio. Dunque non devi preoccuparti se qualche altra persona ti dice che non devi farti suora, o che non sei adatta per la vita religiosa. Se tu non fossi stata adatta a vivere in monastero, il tuo direttore ti avrebbe detto chiaramente di non pensarci più. Del resto se fosse stato solo un fuoco di paglia si sarebbe estinto nel giro di breve tempo, io invece constato che sei sempre più innamorata di Gesù, che è il fine ultimo della tua vita.
Coraggio, non arrenderti! Anche se dovessi incontrare altri ostacoli sulla strada della consacrazione a Dio, ricordati che maggiori sono le difficoltà, più bella bella è la vittoria finale!
Pregherò la Mediatrice di tutte le grazie di vegliare su di te e di ottenerti la “grazia delle grazie”, ossia la perseveranza finale in stato di amicizia con Dio.
Fraterni saluti in Gesù e Maria,
Cordialiter