Riporto alcuni brani di una lettera che Santa Teresa di Lisieux scrisse il 14 luglio 1889 a sua sorella Celina.
Mia cara Celina,
La mia anima non t'abbandona. Soffre l'esilio insieme con te!… Oh! quanto costa vivere, restare su questa terra d'amarezza e d'angoscia… Ma domani… un'ora, e saremo in porto. Che felicità! Come sarà bello contemplare Gesù faccia a faccia per tutta l'eternità! Sempre, sempre più amore, sempre gioie più inebrianti... una felicità senza nubi...
[...] Amiamolo fino al punto da soffrire per lui tutto ciò che vorrà, anche le pene dell'anima, le aridità, le angosce, le freddezze apparenti. È veramente un grande amore l'amare Gesù senza sentire nessuna dolcezza. È un martirio... Ebbene! Moriamo martiri ! [...] Celina, nei brevi istanti che ci restano , non perdiamo il nostro tempo... salviamo le anime... le anime. «Esse si perdono come fiocchi di neve» e Gesù piange, e noi… noi pensiamo ai nostri dolori senza consolare il nostro Fidanzato! Celina mia, viviamo per le anime, siamo apostoli, salviamo soprattutto le anime dei sacerdoti, queste anime che dovrebbero essere più trasparenti del cristallo… Ahimè! quanti cattivi sacerdoti, quanti sacerdoti che non sono santi abbastanza! Preghiamo, soffriamo per loro e nel giorno finale Gesù ci mostrerà la sua riconoscenza. Noi gli porteremo in dono le anime!…
Celina, comprendi il grido del mio cuore? Insieme, sempre insieme,
Celina e Teresa del Bambino Gesù del Volto Santo
["Gli Scritti" di S. Teresa di Gesù Bambino, Edizioni OCD, traduzione a cura di Dante Giovannini].