Riporto alcuni brani di una lettera che Santa Teresa di Lisieux scrisse nel marzo del 1888 a Madre Agnese di Gesù (sua sorella Paolina).
Mia cara Paolinetta,
[…] una goccia di fiele si mescola sempre alle nostre gioie, ma m'accorgo pure che le prove ci aiutano molto a staccarci dalla terra. Ci fanno guardare più in alto, al di là di questo mondo. Quaggiù nulla ci può soddisfare. Non si può gustare un po' di riposo fuorché nell'essere pronti a fare la volontà di Dio.
[…] Credimi, Paolina, quando Gesù mi avrà deposto sulla riva del Carmelo, voglio donarmi tutt'intera a lui, non voglio vivere che per lui. Oh! no, i suoi colpi non mi faranno paura perché, anche quando le sofferenze sono più amare, si sente sempre che è la sua dolce mano che colpisce. L'ho sperimentato bene a Roma nel momento in cui tutto mi avrebbe fatto credere che la terra fosse lì lì per sparire sotto i miei piedi.
Non bramo che una cosa quando sarò al Carmelo, di soffrire sempre per Gesù. La vita passa così presto che veramente vale di più avere una corona bellissima e un po' di patire, che averne una ordinaria, senza patire. Che cos'è una piccola sofferenza sopportata con gioia, quando penso che per tutta l'eternità si potrà amare più perfettamente il buon Dio! Inoltre, soffrendo, si possono salvare le anime. Ah! Paolina, quanto sarei felice se al momento della mia morte potessi avere un'anima da offrire a Gesù! Sarebbe un'anima di più strappata al fuoco dell'inferno per benedire Dio tutta l'eternità…
Mia cara sorellina, vedo che non ti ho parlato ancora della tua lettera, che pure m'ha procurato tanto piacere. Sono così felice, Paolina, che il buon Dio mi abbaia dato una sorella come te. Spero che tu pregherai per la tua figliolina, affinché corrisponda alle grazie che Gesù ama farle così generosamente. […] Celina ti abbraccia tanto. Questa povera sorellina ha male ad un piede e credo che non potrà recarsi ai vespri. Quasi tutti sono malati a casa dello zio. La vita è proprio piena di guai, e non è facile che il cuore ci s'attacchi.
Addio, Paolina Cara, mia confidente. Arrivederci al lunedì di Pasqua, ma soprattutto al 9 aprile! [data fissata per la sua entrata in monastero n.d.r.] Abbraccia per me nostra Madre.
Teresa
["Gli Scritti" di S. Teresa di Gesù Bambino, Edizioni OCD, traduzione a cura di Dante Giovannini].