L'incontro di Santa Teresina con Papa Leone XIII
Il cammino di Santa Teresa di Lisieux verso il Carmelo non fu privo di ostacoli. La sua vocazione, chiara e inarrestabile fin dalla tenera età, si scontrò con un muro insormontabile: la sua giovinezza. A soli 15 anni, le era stato negato l'ingresso nel convento e, di fronte ai continui rifiuti delle autorità ecclesiastiche, Teresa decise di compiere un atto di audacia che sarebbe diventato un simbolo della sua fede incrollabile.
Un desiderio inarrestabile
Dopo che le sue due sorelle maggiori, Paolina e Maria, erano già entrate al Carmelo, il desiderio di Teresa di seguirle divenne un fuoco che la consumava. Nonostante il parere positivo della priora, l'autorizzazione dell'ingresso fu negata dal vicario generale a causa della sua età. A tutti sembrava una follia, una fantasia di una ragazza. Ma Teresa e il suo amato padre, Luigi Martin, non si arresero.
Quando si presentò l'opportunità di partecipare a un pellegrinaggio a Roma, in onore del Giubileo sacerdotale di Papa Leone XIII, Teresa vide un'unica, audace speranza: presentare il suo caso direttamente alla più alta autorità della Chiesa. Era un gesto inaudito, un'azione che andava contro ogni protocollo e ogni convenzione dell'epoca.
Il viaggio a Roma
Il viaggio fu un'esperienza indimenticabile per la giovane Teresa, ma la sua mente era concentrata unicamente sul suo obiettivo. Ammirò le meraviglie della Città Eterna, ma il suo cuore e i suoi occhi erano fissi sul momento dell'incontro con il Vicario di Cristo. La visita papale era fissata per il 20 novembre 1887.
La vigilia dell'udienza, fu annunciato ai pellegrini di Francia che era proibito rivolgersi al Papa. Si doveva solo baciargli l'anello e ricevere la sua benedizione, senza proferire parola. Per tutti gli altri, l'ordine era chiaro; per Teresa, era una prova da superare.
L'atto di audacia
Quando arrivò il suo turno, mentre tutti procedevano in un silenzio rispettoso, Teresa, con le lacrime agli occhi e il cuore in gola, ruppe il protocollo. Inginocchiata davanti a Papa Leone XIII, lo guardò con un'intensità che lo colse di sorpresa e con una voce tremante ma ferma gli disse: "Beatissimo Padre, in onore del suo giubileo, le chiedo umilmente di permettermi di entrare al Carmelo a quindici anni!".
La reazione del Papa fu un misto di sorpresa e ammirazione. Rispose con gentilezza: "Fai quello che i superiori decideranno". Teresa, tuttavia, non si accontentò di quella risposta e, con la mano del Papa ancora posata sulla sua testa, osò ancora: "Oh, Beatissimo Padre, se dice di sì!". Fu in quel momento che le guardie svizzere dovettero alzarla di forza, portandola via da quella che era la sua ultima speranza.
L'incontro non le diede il "sì" che sperava, ma la sua audacia non fu vana. Il suo gesto, la sua ferma determinazione e le sue lacrime colpirono il cuore dei superiori ecclesiastici, che vennero a sapere dell'accaduto. Il 9 aprile 1888, poco dopo il suo quindicesimo compleanno, ricevette finalmente il permesso tanto agognato.